Pessimus riprese fiato in una rumorosa boccata, dopo la lunga apnea nell'acqua
bollente del calidarium.
La cupola trasparente del settore termale della Vipiennas, nave inquisitoriale di classe
Aere Perennius, mostrava solo poche stelle opache. Periferia dell’Imperium secondo le
carte, buco del culo della galassia secondo Pessimus. I settori Prime, Segundus e Tessares
erano assolutamente privi di interesse per un ambizioso come Pessimus. Le uniche
attrattive erano la presenza di qualche razza xeno ossessionata dalle armi rumorose e
pochi pianeti aridi dove subumani e altri schifi simili si contendevano sassi e pozze in
guerre che duravano per intere generazioni. Ogni tanto un’interferenza si affacciava nei
settori ma il totale squallore di quello che trovava, probabilmente, annoiava anche la
manifestazione demoniaca più intraprendente.
Un servoteschio ronzò appena percettibile a pochi centimetri dal suo orecchio
gocciolante. Era il Vecchio Paride, un modello antiquato e dotato di una stringa di codice
che lo rendeva atto al dialogo, o almeno era quanto immaginavano i tecnopreti che lo
avevano donato, dopo una cerimonia infinita, ad Astorre Pessimus, Primo Inquisitore del
Collegio de Propaganda Fide di Revantina XXXIX.
"Il larvarium ha riscontrato un'anomalia nel settore Prime, planetucolo Omega, circa sedici secondi prima di… adesso. Il Magister Larvae chiede la sua presenza per attivare i protocolli di scansione e acquisizione".
Le larve, organismi biomeccanici usati quasi esclusivamente in mansioni che richiedevano interminabili controlli e ripetizioni, setacciavano costantemente il settore Prime, il piccolo feudo che Pessimus aveva avuto l’onore di purificare, alla ricerca di qualsiasi segnale o interferenza nel continuum che rivelasse la presenza del seme demoniaco. Purtroppo, con il passare dei cicli, il più delle volte le interferenze si erano rivelate solo dei banali strappi gravitazionali, collassi di quantuum e buchi nel tessuto spaziotemporale. Il fuoco purificatore che bruciava nel petto di Pessimus aveva lasciato posto a una fredda cenere e l’inquisitore ormai passava più tempo nei suoi alloggi che sulla plancia di comando della Vipiennas.
"Trasmetti il nulla osta al Magister e comunicagli che sarò da lui appena avrò terminato il ciclo rigenerante".
Pessimus uscì dalla vasca e si diresse lentamente verso il cubicolo rigenerante. Le sue due schiave fidate, Fellatorina e Cunnula lo accolsero avvolgendolo in un telo aromatizzato mentre lo invitavano a sdraiarsi sul lettino per il massaggio di rito. Mentre le due algoniane lo sferzavano vigorosamente con le loro linguefruste, il ronzio di Vecchio Paride lo staccò dai fremiti che il suo corpo non riusciva a contenere.
"Il Magister Larvae chiede con insistenza la sua presenza al larvarium, dominus, comunica che le anomalie sono di entità non trascurabile e solo il sigillo inquisitoriale può sbloccare la procedura di scansione accurata".
Pessimus si alzò a sedere mentre le linguefruste algoniane rientravano veloci nei loro orifizi boccali. Con un gesto congedò le due schiave che strisciarono veloci verso la loro cuccia e fissò freddo il globo oculare del servoteschio.
"Riferisci al Magister che appena potrò sarò al larvarium. Fino ad allora non tollererò interruzioni, a meno che un demone maggiore si fermi a cagare lava sulla nostra rotta e la Vipiennas rischi di infilarsi nel suo culo fiammeggiante. Mi auguro che il messaggio si sia fatto strada tra i tuoi grovigli sinaptici".
Ormai il ciclo rigenerativo era andato, il suo corpo tornava lentamente freddo e la sua mente ritrovava lentamente lucidità dopo l'effetto del sintosterone.
"Agavius, vai nei miei alloggi e portami nel tablinum del calidarium… la tuta tecnolatex intera, quella nera e oro con le catene in plastacciaio brunito, la lorica laminata a scaglie con le spalline ossee, gli stivali al ginocchio con l'emblema di Casa Pessimus, la fusciacca cremisi, il mantello con lo stemma di Revantina, quello nero ovviamente e infine la panoplia da riposo ma togli la spada, aggancia il gladio e aggiungi due pistole RQM cariche e benedette. Ma prima manda Corgonianui con pettine, olio al muschio di Catacia e anelli".
L'Inquisitore si avvicinò allo specchio che ricopriva la parete del cubicolo e cominciò a studiare la sua immagine riflessa. Osservò la muscolatura potenziata, esaminò gli innesti biometrici, intuì le protesi ausiliarie sottocutanee e scrutò attento ogni ruga del suo corpo perfetto. Si strizzò forte i capezzoli abbozzando un sorriso.
"Vuoi corrompermi? Io mi corromperei…"
I passi pesanti di Corgonianui, Primo Cerimoniere Pettinatore e spietata guardia del corpo subumana, lo interruppero da quel gioco che si concedeva ogni tanto. Si voltò, allargò le braccia e dopo aver controllato che l'ogre avesse con sé l’occorrente, sorrise.
"Capelli inanellati e profumati alla tua maniera, Corgo, ma prima un massaggio cutaneo vigoroso. Poi andremo a vedere che succede nel settore Prime, planetucolo Omega".
"Il larvarium ha riscontrato un'anomalia nel settore Prime, planetucolo Omega, circa sedici secondi prima di… adesso. Il Magister Larvae chiede la sua presenza per attivare i protocolli di scansione e acquisizione".
Le larve, organismi biomeccanici usati quasi esclusivamente in mansioni che richiedevano interminabili controlli e ripetizioni, setacciavano costantemente il settore Prime, il piccolo feudo che Pessimus aveva avuto l’onore di purificare, alla ricerca di qualsiasi segnale o interferenza nel continuum che rivelasse la presenza del seme demoniaco. Purtroppo, con il passare dei cicli, il più delle volte le interferenze si erano rivelate solo dei banali strappi gravitazionali, collassi di quantuum e buchi nel tessuto spaziotemporale. Il fuoco purificatore che bruciava nel petto di Pessimus aveva lasciato posto a una fredda cenere e l’inquisitore ormai passava più tempo nei suoi alloggi che sulla plancia di comando della Vipiennas.
"Trasmetti il nulla osta al Magister e comunicagli che sarò da lui appena avrò terminato il ciclo rigenerante".
Pessimus uscì dalla vasca e si diresse lentamente verso il cubicolo rigenerante. Le sue due schiave fidate, Fellatorina e Cunnula lo accolsero avvolgendolo in un telo aromatizzato mentre lo invitavano a sdraiarsi sul lettino per il massaggio di rito. Mentre le due algoniane lo sferzavano vigorosamente con le loro linguefruste, il ronzio di Vecchio Paride lo staccò dai fremiti che il suo corpo non riusciva a contenere.
"Il Magister Larvae chiede con insistenza la sua presenza al larvarium, dominus, comunica che le anomalie sono di entità non trascurabile e solo il sigillo inquisitoriale può sbloccare la procedura di scansione accurata".
Pessimus si alzò a sedere mentre le linguefruste algoniane rientravano veloci nei loro orifizi boccali. Con un gesto congedò le due schiave che strisciarono veloci verso la loro cuccia e fissò freddo il globo oculare del servoteschio.
"Riferisci al Magister che appena potrò sarò al larvarium. Fino ad allora non tollererò interruzioni, a meno che un demone maggiore si fermi a cagare lava sulla nostra rotta e la Vipiennas rischi di infilarsi nel suo culo fiammeggiante. Mi auguro che il messaggio si sia fatto strada tra i tuoi grovigli sinaptici".
Ormai il ciclo rigenerativo era andato, il suo corpo tornava lentamente freddo e la sua mente ritrovava lentamente lucidità dopo l'effetto del sintosterone.
"Agavius, vai nei miei alloggi e portami nel tablinum del calidarium… la tuta tecnolatex intera, quella nera e oro con le catene in plastacciaio brunito, la lorica laminata a scaglie con le spalline ossee, gli stivali al ginocchio con l'emblema di Casa Pessimus, la fusciacca cremisi, il mantello con lo stemma di Revantina, quello nero ovviamente e infine la panoplia da riposo ma togli la spada, aggancia il gladio e aggiungi due pistole RQM cariche e benedette. Ma prima manda Corgonianui con pettine, olio al muschio di Catacia e anelli".
L'Inquisitore si avvicinò allo specchio che ricopriva la parete del cubicolo e cominciò a studiare la sua immagine riflessa. Osservò la muscolatura potenziata, esaminò gli innesti biometrici, intuì le protesi ausiliarie sottocutanee e scrutò attento ogni ruga del suo corpo perfetto. Si strizzò forte i capezzoli abbozzando un sorriso.
"Vuoi corrompermi? Io mi corromperei…"
I passi pesanti di Corgonianui, Primo Cerimoniere Pettinatore e spietata guardia del corpo subumana, lo interruppero da quel gioco che si concedeva ogni tanto. Si voltò, allargò le braccia e dopo aver controllato che l'ogre avesse con sé l’occorrente, sorrise.
"Capelli inanellati e profumati alla tua maniera, Corgo, ma prima un massaggio cutaneo vigoroso. Poi andremo a vedere che succede nel settore Prime, planetucolo Omega".
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