IL SACRIFICIO
Valeron era stata messa a ferro e fuoco. Migliaia di corpi erano stati accatastati ai margini del lungo viale che portava alla Basilica di San Sebastian; uomini, donne, bambini… uno scenario raccapricciante, opera di un’entità dalla malvagità ultraterrena.
La 3° Confraternita dei Grey Knights, era riuscita a contenere l’orrore propagatosi per la Capitale di Kaleidos; per giorni interi i prescelti dell’Imperatore avevano purgato, bruciato e dilaniato ogni corruzione e aberrazione in forma di demone o di posseduti.
Il Gran Maestro Valdor Aurikon aveva avuto, mesi prima, delle premonizioni sul destino di Valeron, ma l’intervento dei Grey Knights non riuscì ad essere così tempestivo a causa di eccessive turbolenze durante il viaggio Warp.
La striscia di cadaveri portava ad un punto preciso della città, il punto più alto per la precisione, sovrastato dalla presenza dell’enorme Basilica; al posto della sacra gradinata che portava al portone dell’edificio, c’erano solo corpi mutilati, deformati e nel peggiore dei casi fusi tra loro, creando uno strato molle che, al passaggio dei possenti Cavalieri, “urlava” di dolore.
Gabriel Reckart comandava il primo gruppo costituito dalla squadra di Terminator “Lama di Luce”, lo Strike Team “Argento Vivo” e di supporto la squadra Interceptor “ Furia di Titano”. Fu grazie all’armatura Aegis che i protetti dell’Imperatore riuscirono ad arrivare indenni ad una decina di metri dall’entrata, nonostante una forte tempesta psionica che stava mutando la carne e la pietra creando mostruosità innominabili.
Queste statue sembravano invitare i Grey Knights ad entrare, quasi in gesto di sfida, ma la verità venne a galla un istante dopo; attorno alla Basilica si era innalzata una barriera di pura energia malvagia proveniente dal Warp. Era chiaro che entrare sarebbe stato impossibile, lo sapeva molto bene il Gran Maestro Aurikon, che ordinò all’intera confraternita di arrestare l’avanzata e di disporsi attorno al gigantesco edificio.
Gabriel conosceva molto bene quella disposizione tattica, e sapeva che si trattava di un gesto estremo del Gran Maestro; quella che si stava creando era una gigantesca comunione psionica grazie alla fusione di tutte le menti dei Grey Knights presenti per concentrare questa forza in un unico punto…il portone della Basilica. Purtroppo questa cerimonia prevedeva il sacrificio ultimo dei soggetti nel caso di un uso prolungato.
«Non lo posso permettere Marcus» sussurrò Gabriel all’enorme Terminator accanto. «I nostri fratelli non meritano di morire per questo».
«Il nostro compito è quello di servire la volontà dell’Imperatore e del nostro Gran Maestro mio Lord, se la mia vita servirà a far finire questo inferno sono pronto a sacrificarla» tuonò Marcus. Il Grey Knight era uno dei più fedeli e leali confratelli che Gabriel avesse conosciuto ma aveva anche il difetto di essere a volte testardo nella sua fede, al limite dell’ottusità.
«Marcus, fratelli miei, siamo l’avanguardia della nostra Confraternita. Abbiamo il dovere di purgare il male che infesta questo pianeta ma abbiamo anche il dovere di preservare la vita del capitolo. Sono conscio che ciò che ho intenzione di fare sarà visto come un tradimento ma non potrei mai vivere con il fardello delle vostri morti qualora sopravvivessi alla Cerimonia di Purificazione» Gabriel proferì queste parole di fronte ai fratelli che si trovavano di fronte al portone della Basilica. Il silenzio era interrotto dai tuoni
che anticipavano dei fulmini azzurri sempre più vicini e minacciosi. La Cerimonia di Purificazione stava per iniziare.
«Quello che tu ci chiedi è di disubbidire agli ordini mio Lord», disse Luther, Justicar della squadra “Furia di Titano”. «Quello che vi chiedo è di entrare con me appena si aprirà un varco nella barriera malefica e aiutarmi a finire il compito per cui siamo venuti fin qui» rispose solennemente Gabriel Reckart.
Al che Marcus Torden cominciò a battere per terra una delle estremità della sua alabarda Nemesis, e così fecero gli altri Terminator, seguiti dallo Strike Team e dagli Interceptor. «Siamo con te mio Lord, che l’Onnipotente Imperatore possa proteggere tutti noi!».
L’avanguardia si unì alla meditazione con l’intera Confraternita. Le scariche statiche attorno alla Basilica aumentarono fino al culmine che permise alla barriera di aprirsi.
«Ora!!» tuonò Gabriel ai suoi fratelli. I Grey Knights interruppero la meditazione ed entrarono sfondando il portone; la barriera demoniaca si richiuse alle loro spalle.
Tutto ciò che accadde all’interno della Basilica di San Sebastian è stato raccontato dai resti che furono trovati all’interno della cappella principale. Il Gran Maestro Aurikon ricostruì in parte gli avvenimenti; Reckart aveva deciso di sacrificarsi ed era riuscito ad eliminare il Male in un combattimento furioso che aveva portato alla morte chiunque si fosse trovato di fronte ad un’arma Nemesis. Di contro sembrava che nessun Grey Knights avesse perso la vita, poiché alcun corpo venne trovato; conseguentemente le gesta dei Cavalieri di Valeron furono scritte sul Libro degli Eroi per ordine dello stesso Valdor Aurikon.
Molti mesi dopo, il Gran Maestro si trovava in meditazione nei suoi alloggi su Titano; per un istante la sua mente tornò a Valeron, a quei giorni, a quel sacrificio…e poi una voce riecheggiò nella sua testa, un suono familiare ma molto, molto lontano: l’eco dell’anima di un uomo, forse perso nel tempo e nello spazio, che stava chiedendo aiuto…
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